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Ad Altamura ottimo pareggio salvezza del Catania, ma «è tutta colpa degli arbitri»...

24-02-2025 06:00

Alessandro Fragalà e Giuseppe Rapisarda

Calcio, Cronaca, Focus, catania fc, vincenzo grella, altamura catania,

Ad Altamura ottimo pareggio salvezza del Catania, ma «è tutta colpa degli arbitri»...

«Un uomo può fallire molte volte, ma non diventa un fallimento finché non comincia a dar la colpa a qualcun altro», come ci ricorda William S. Burroughs.

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«Un uomo può fallire molte volte, ma non diventa un fallimento finché non comincia a dar la colpa a qualcun altro», come ci ricorda William S. Burroughs. 

 

Resta concretamente un punto in più verso la salvezza. 

 

A qualcuno potrà sembrare uno scherzo, ma così non è. 

 

Il Catania da Altamura ha portato a casa un ottimo punto salvezza, anche alla luce della più che probabile esclusione dal campionato di Taranto e Turris e della penalizzazione che dovrebbe subire il Messina. 

 

Non si può sperare in altro. Non si può chiedere altro ad una squadra che appare, per la quasi maggioranza dei suoi componenti, già inopinatamente demotivata o comunque con la testa altrove. E che continua a perdere pezzi di organico al solo scendere e salire dal pullman o dopo le rifiniture con una sequenza puntuale così disarmante da imporre seria assunzione di responsabilità gestionale senza alcun ricorso ad alibi di sorta. 

 

La partita il Catania la poteva anche perdere e deve ringraziare l’imprecisione di uno che di cognome fa Palermo e che se avesse avuto almeno il 10% delle capacità realizzative del padre Martin, avrebbe portato alla vittoria la sua squadra. 

 

Certo grida vendetta al cielo la realizzazione non siglata a porta vuota da De Rose, ma troppo poco per reclamare un successo convincente. 

 

Inutile e ridondante ritornare sempre sulle stesse cose, ripetendo sempre le stesse cose. 

 

C'è un disarmante deficit strutturale societario che inevitabilmente si riflette sul mediocre rendimento offerto dalla squadra decimata di suo da questa caterva impressionante di infortuni muscolari. 

 

Ma la cronaca incombe. Il Catania che si è presentato ad Altamura si è trovato improvvisamente senza Allegretto e Di Tacchio, neanche in panchina dove invece c’era il miglior realizzatore, Roberto Inglese che ha lasciato spazio all’ectoplasmatico Montalto. 

 

La cronaca ci impone di raccontare che il Catania prende gol regalando con Celli un calcio di rigore evitabilissimo, pareggia perché Jimenez continua a rimanere l’unica nota positiva e non perde solo per l’imprecisione degli avversari. 

 

Poi errori, pochissima qualità, cartellini su cartellini ed un’espulsione, quella di Stoppa che, giusta o meno, ha influito pochissimo sul resto della partita.

 

Fin qui ciò che avremmo voluto dire finché, all’improvviso, non ci si è resi conto di non aver capito assolutamente nulla di questa partita e di questa stagione.

 

A riportarci prepotentemente alla realtà o ad una propria realtà angolare è Vincenzo Grella che, cosa davvero apprezzabile, si è presentato in sala stampa a fine partita.

 

Peccato, però, che il vicepresidente invece di spiegare il perché dell’ennesima brutta partita di una bruttissima stagione, abbia attaccato la classe arbitrale sostenendo che ha condizionato la partita di Altamura e la stagione del Catania a cui mancherebbero addirittura 10 punti a causa degli errori dei direttori di gara. 

 

Nonostante rispetto a quanto accaduto ad Altamura il Catania ha ragione di dolersi almeno in parte, celare i propri ed evidenti limiti di scelte ripetutamente, cocciutamente e grossolanamente sbagliate, dietro gli errori arbitrali appare buttare la palla in tribuna per deviare l’attenzione sulle responsabilità della società cui l’australiano è vertice. 

 

Dispiace dirlo, ma questo tentativo di ricercare cause esterne appare fuori luogo e anche poco rispettoso nei confronti dei tifosi del Catania, soprattutto di quelli che hanno macinato chilometri di strada per andare anche ad Altamura. 

 

Sarebbe stato meglio parlare della gestione dei calciatori, di quale ruolo specifico abbiano i suoi consiglieri nella gestione del gruppo e della società, della pervicace ostinazione nel non avere un impianto dove allenarsi in via continuativa e del non avere uno staff medico fisiatrico dotato di strumenti efficaci per un rapido ed efficace monitoraggio degli infortuni muscolari che si susseguono con una regolarità imbarazzante. 

 

Così come restano imbarazzanti le prestazioni di alcuni elementi arrivati con un "pedigree" decisamente importante. 

 

Preferiamo tacere di una guida tecnica che appare non vedere l'ora di terminare questo campionato, senza alcuna "gioia" e partecipazione emotiva. 

 

Tra gli argomenti interessanti da affrontare sul serio, poi, potremmo aggiungere anche le questioni legate al recupero di nome e logo ed al centro sportivo.

 

Senza spot pubblicitari e senza addossare responsabilità di sorta a chi non ne appare avere, altro alibi urtante, come l'ufficio della curatela dal Calcio Catania. 

 

Tutto evidentemente futile e privo di significato rispetto alla polemica contro la classe arbitrale che è semplicemente scarsa.

 

L’impressione, ma è solo un’impressione è che, domenica dopo domenica, delusione dopo delusione, si cerchi qualcosa per sviare e cambiare discorso. 

 

Da Torre del Grifo agli arbitri, senza mai realmente assumersi, come i fatti e la classifica impongono le proprie, e sono tante, responsabilità.

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