
In serie C si recita a soggetto ormai da troppi anni o, sarebbe meglio dire, si naviga a vista verso orizzonti sconosciuti.
Il sipario si è chiuso o quasi perché, finalmente, è arrivata una decisione sul futuro del Taranto e, mercoledì prossimo, arriverà quella sulla Turris.
E’ finita l’agonia e, con enorme rispetto per le tifoserie colpite, una vera e propria farsa. E se la Turris, almeno, ha provato, anzi ha tentato di giocare con dignità le ultime gare, a Taranto si è preferito dare in pasto alle altre squadre i ragazzini, usciti dal campo partita dopo partita con tantissimi gol di scarto.
Ma la colpa non è del Taranto o della Turris. La colpa è del sistema calcio che permette che tutto ciò avvenga.
Quando una società non ha le basi per iscriversi al campionato, deve essere bloccata subito perché altrimenti si rischia di falsare il risultato delle competizioni.
Lo dice la storia, ma ancora non lo vuole capire nessuno.
E si arriva, improvvisamente, a marzo con squadre prima falcidiate dai punti di penalizzazione e poi escluse dal campionato. Esclusioni che, come nel più classico dei domino, comportano reazioni a catena e lo stravolgimento della classifica.
Ma la parola fine, ancora, non c’è. Bisognerà attendere mercoledì 12 quando verrà discussa e, a meno di clamorosi ribaltoni, confermata anche l’esclusione della Turris. Proprio nel giorno in cui i campani avrebbero dovuto scendere in campo al Massimino contro il Catania.
Una partita che, ovviamente, non si giocherà né mercoledì 12 né mai.
Per adesso, dunque, la classifica è parzialmente riscritta con l’annullamento dei punti conquistati da chi ha giocato contro il Taranto.
C’è chi piange e c’è chi ride.
Piange il Catania che a Taranto ha vinto. Ride, tra le altre, l’Avellino che con il Taranto ha addirittura perso in casa.
Ed è così che nel giorno in cui si gioca buona parte della trentesima giornata, la classifica del girone C viene ridisegnata così: Audace Cerignola 60; Avellino 55; Monopoli 49; Benevento 46; Potenza 44; Crotone 43; Giugliano, Catania, AZ Picerno e Trapani 38; Sorrento 35; Juventus Next Gen e Cavese 33; Foggia 30; Team Altamura 29; Latina 27; Casertana 22; ACR Messina 15; Turris 5.
Il Catania perde tre punti, ma guadagna dei posti in classifica perché c’è chi, come il Giugliano di punti ne ha persi 6, o come il Trapani 4. Ve benissimo alle prime due, Cerignola e Avellino, che restano con gli stessi punti.
Per assurdo, già mercoledì, pur non giocando il Catania potrebbe fare un ulteriore balzo, dato che con la Turris ha pareggiato, mentre molte altre hanno vinto.
Servirà il pallottoliere per evitare di sbagliare.
Sbagliato, però, è il sistema che permette ancora che accadono certe cose, peraltro in una fase avanzata della stagione.
Tutti ricorderanno quando fu escluso il Catania a pochissime partite dalla fine del campionato. In quel caso fu il Palermo a compiere un balzo in classifica poi risultato determinante per la posizione di partenza nei playoff e, dunque, per la promozione in Serie B.
In attesa del responso sulla Turris, è pesantissimo quanto accade a Messina. I giallorossi perdono i punti conquistati contro il Taranto e, soprattutto, subiscono una penalizzazione di 4 punti che li relega, al momento, al penultimo posto in classifica e, da mercoledì, all’ultimo.
Ridefinito anche il calendario del Catania che, come detto, non giocherà mercoledì 12 in casa contro la Turris e riposerà alla giornata 37 quando era in previsione il match di ritorno contro il Taranto.