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Non fragili, ma forti per ricominciare: a Catania nasce «Sport è libertà»

13-04-2025 06:00

Sofia Laudani

Cronaca, Focus, sport, sport e salute, asi,

Non fragili, ma forti per ricominciare: a Catania nasce «Sport è libertà»

Presentato nella sede di Sport e salute il progetto destinato a cambiare la vita di alcuni ragazzi provenienti da contesti difficili

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Non un semplice progetto sportivo, ma un vero atto d’amore civile. 

 

È stato presentato nella sede provinciale di Sport e Salute a Catania, “Sport è Libertà”, il programma promosso da ASI – Associazioni Sportive e Sociali Italiane e destinato a cambiare la traiettoria di vita di venti ragazzi, tutti provenienti da contesti penali o di forte vulnerabilità sociale e familiare.

 

L’iniziativa, inserita nel più ampio progetto ministeriale “Sport di tutti – Carceri” e finanziata dal Dipartimento per lo Sport, punta a trasformare lo sport in un vero strumento di inclusione, riscatto e reinserimento sociale.

 

Un progetto che non si limita all’attività fisica, ma che costruisce percorsi formativi concreti e spendibili nel mondo del lavoro, con il rilascio finale di un diploma da istruttore di sala pesi, una vera chiave di accesso a una nuova vita.

 

L’avvio ufficiale del progetto è fissato per il 22 aprile, nella sede di Villa Muscatello a Catania, dove i giovani – ragazzi e ragazze segnalati dall’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM) – saranno coinvolti in attività sportive come rugby, karate e tiro con l’arco. 

 

Ma non solo: ad arricchire il percorso ci saranno laboratori di teatro, educazione ambientale, fitness, musica, corsi professionalizzanti e un sostegno umano e sociale costante.

 

A raccontare il progetto durante la conferenza stampa, introdotta da Germana Vinci di Sport e Salute, sono stati Angelo Musmeci, presidente provinciale di ASI Catania, e Sergio Platania, vicepresidente e responsabile dell’iniziativa. 

 

Entrambi hanno sottolineato l’importanza di costruire una rete solida che affianchi questi giovani, spesso dimenticati, lungo un cammino di rinascita.

 

Musmeci ha spiegato che il progetto si estenderà per 12 mesi, prorogabili fino a 18, con l’obiettivo di favorire la riabilitazione personale attraverso lo sport e attività educative. 

 

Platania ha ribadito il valore simbolico del titolo del progetto: «Sport è libertà significa restituire speranza a chi ha vissuto il carcere o l’abbandono. Diamo un’alternativa concreta alla recidiva, mostrando che un’altra strada è possibile».

 

Fondamentale la presenza istituzionale del presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, Roberto Di Bella, che ha sottolineato come lo sport rappresenti una metafora educativa potentissima: rispetto delle regoledei limitidegli altri e di sé stessi

 

Di Bella ha ricordato che molte forme di devianza nascono da povertà educativa, e che offrire opportunità ai giovani significa dare speranza a un’intera comunità.

 

All’incontro hanno partecipato anche gli assessori comunali Bruno Brucchieri (Politiche sociali e Famiglia) e Andrea Guzzardi (Pubblica istruzione), la direttrice dell’USSM Roberta Montalto, il prof. Alfio Pennisi, delegato della pastorale carceraria, e la dott.ssa Agata Pappalardo dell’Osservatorio Metropolitano della Prefettura, tutti convinti che solo facendo rete si possa generare un cambiamento reale.

 

“Sport è Libertà” non è solo un nome evocativo: è una promessa mantenuta, un gesto di giustizia sociale e un atto di fiducia verso chi ha bisogno di una seconda occasione.

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