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Era già tutto scritto: Vincenzo Grella recita secondo copione

17-01-2025 06:00

Alessandro Fragalà e Giuseppe Rapisarda

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Era già tutto scritto: Vincenzo Grella recita secondo copione

Le riflessioni dopo la conferenza stampa del vicepresidente del Catania Fc Vincenzo Grella, apparsa, ai più attenti, un film già scritto

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Ha deciso di metterci la faccia. Sia perché con la squadra in ritiro non c’è alcun altro che lo può fare, sia perché il momento imponeva ciò come non rinviabile.

 

Chi di conferenze stampa di questo genere ne ha vista qualcuna, poteva benissimo immaginare gli argomenti e il modo in cui sarebbero stati trattati. E non perché il vicepresidente del Catania, Vincenzo Grella, sia stato banale ma semplicemente perché ampiamente prevedibile era la sua narrazione.

 

Alcuna sorpresa sul monologo iniziale, certosinamente studiato con chi conosce bene le regole della comunicazione, per rendere poi pressoché inutili o depotenziare in premessa le successive domande dei cronisti. 

 

Il copione scelto imponeva in primis la conferma delle promesse: un po’ come avviene tra due sposi. E in questo senso Grella ha dato priorità assoluta al rinnovo delle promesse del suo presidente, Ross Pelligra. Dall’amore per la città e per il Catania, alla voglia di continuare ad investire per e sul Catania. 

 

Al momento solo parole da coniugare al futuro e prive di riscontro fattivo

 

Un Pelligra, a detta di Grella, perfettamente consapevole di quanto speso in questi anni e del buco economico palesato dal bilancio consuntivo reso pubblico. Passività seria che, come è giusto che avvenga, sarà ripianata dal presidente in prima persona. E fin qui tutto vecchio o più che altro, da copione.

 

Di nuovo c’è anzi ci sarebbe la notizia che Pelligra starebbe trattando due terreni per costruire un nuovo centro sportivo ma che, nello stesso tempo, si continuerebbe a valutare la possibilità di acquisire e ristrutturare Torre del Grifo (nel frattempo proprio mentre Grella parlava l’ennesima asta è andata deserta). Leggendo tra le righe delle sue parole il vice presidente ha fatto capire che su questo argomento non c’è piena condivisione con Pelligra e il suo entourage: circostanza tra l'altro che non costituisce una novità in assoluto sul tema. In sostanza l’ex calciatore spinge per Torre del Grifo, Pelligra o chi per lui, invece, sostiene , in modo allo stato velleitario ,che sarebbe meno oneroso  costruirne un altro ex novo. 

 

Omettiamo i tempi di realizzo e le lungaggini burocratiche che danno sostanza più alla ‘araba fenice’ dei desiderata di Pelligra più che ad un progetto concreto.

 

Tra i due "litiganti" almeno in questo caso, non gode alcuno , se è vero che il Catania sta cercando un campo dove allenarsi dato che, finalmente, (alla base dell’errore ci sarebbe una valutazione di un giardiniere, sic...) ci si è accorti che il Cibalino non è adeguato e che il Massimino (campo grande) non può reggere continue sedute di allenamento. Alla buon ora per capire un'esigenza che adesso è diventata emergenza da risolvere quanto prima.

 

Pedara e Massanunziata tra le opzioni, ma c’è anche Aci Sant’Antonio tra i papabili. 

 

Tra gli argomenti più sentiti dai tifosi Grella ha toccato anche quello che riguarda nome e logo confermando la volontà di prenderli. Finalmente senza sconcertanti polemiche con gli organi del Tribunale. Ha fatto bene ad ascoltare i saggi consigli di chi non solo è esperto di comunicazione ma anche degli approcci giusti da tenere verso ‘Piazza Verga’.

In sostanza per i simboli del 46 cari a tanti tifosi sarebbe solo una questione di tempo, magari questa volta evitando di commettere gli errori che ne hanno ritardato la soluzione auspicata.

 

Capitolo errori. Grella neanche in questo caso ha negato di averne fatti, ma sempre in buona fede e per "mancanza di esperienza". Errori di valutazione soprattutto nella scelta dei giocatori, ma limitatamente alla passata stagione. In questa, infatti, la società ha dato carta bianca a Faggiano e Toscano e Grella, dunque, in versione Ponzio Pilato 3.0, è parso volersene  lavare le mani

 

Anche la questione Faggiano merita una riflessione e anche qui occorre leggere tra le righe rispetto a quanto dichiarato.

Magari, infatti, a qualcuno è sfuggito come l’australiano abbia fatto capire  che su alcune scelte, con Faggiano, non ci sia stata piena condivisione. Doveroso, dal  punto di vista umano, l'augurio di  una pronta guarigione al direttore sportivo. Risolvendo l’enigma: siamo stati ai ferri corti, ma l’arrivo di Pastore dipende solo dalle condizioni di salute dello stesso Faggiano. 

 

Dunque sarà, anzi è Pastore a gestire questa sessione di mercato: ma come? Anche qui Grella ha detto e non detto. Le entrate dipenderanno dalle uscite, ma se le uscite non dovessero concretizzarsi, lui stesso sa, perfettamente, come chiedere a Pelligra di investire ancora altro denaro sulla causa Catania. Capiremo a breve se ciò sia fondato o meno.

 

Uscite o non uscite, dunque, il Catania rinforzerà la squadra? Secondo Grella si, ma al 17 di gennaio ancora si è visto poco, a parte il portiere Dini già da ieri in ritiro con la squadra a Cosenza dopo aver superato le visite mediche. 

 

Ma ci sono altri due punti interessanti o che, quantomeno, meritano menzione. Grella ha chiarito la natura dei 250 mila euro (come si legge nel bilancio) ricevuti dalla società. Non come premio per il mantenimento della categoria, ma in realtà come compenso generale del suo lavoro. In pratica saremmo di fronte ad un errore di bilancio. Dichiarazione, anche questa, dal portato giuridico serio tenuto conto che non si tratterebbe di un mero errore materiale del bilancio ma a questo punto di un rendiconto errato da correggere anche per la rilevanza fiscale della inesattezza addotta come tale.

 

Il vicepresidente ha poi dato alcuni numeri che riguardano le società affiliate e i giocatori, quasi 5000, che il Catania sta visionando. E qui un’altra promessa: “se entro due anni non nasce almeno un campione, offro la cena per un anno al giornalista che me lo ricorda”.  

 

A parte la cena, Grella ancora una volta ha messo in gioco tanto, ma soprattutto la sua credibilità senza mai intaccare alcune figure societarie largamente discusse e anche contestate dai tifosi.

 

Tutta la società resta così come è nonostante gli scarsi risultati sin qui prodotti e Grella rimarrà al timone, così come espressamente ribadito finché sentirà la fiducia del presidente Pelligra. Il problema è che, nel frattempo, la fiducia della piazza si è ridotta al lumicino. Una frattura che non è insanabile, ma che è certamente di difficile e pronta soluzione. 

 

A meno che non si realizzi punto per punto quanto promesso e annunciato: campo di allenamento per la prima squadra, centro sportivo, nome e logo e, soprattutto, i risultati in campo per evitare di rivedere un film in campionato che ha già oltrepassato di nuovo, come durante la passata stagione, il confine del rispetto verso la gente del Catania.