
Ci sono sfumature che sembrano banali, insignificanti, ma che in realtà possono cambiare il senso delle cose.
Le giornate catanesi di Rosario Pelligra, fitte di incontri, riunioni e sopralluoghi più o meno comprensibili, sono state suggellate dal meeting con gli sponsor allo stadio Massimino.
In questo senso e per darne contezza alla città, la società ha impacchettato un video emozionale in cui Rosario Pelligra rilancia il progetto Catania, promette amore eterno ai colori rossazzurri e chiede fiducia ai sostenitori, ma soprattutto ai partners commerciali.
Torniamo alle sfumature.
L’incontro con gli sponsor non è solo il “consueto meeting di fine stagione”.
L’incontro con gli sponsor è cruciale per la prossima di stagione.
Il concetto è chiaro e qui le sfumature non servono: il Catania si sorreggerà e baserà la sua stagione su quanto riuscirà a raccogliere dal territorio.
E quando parliamo di territorio, ci riferiamo a sponsor, abbonamenti e merchandising.
Chiedere fiducia, in soldoni, significa che verrà chiesto un ulteriore sforzo agli imprenditori e, verosimilmente, potrebbe anche registrarsi un aumento del costo degli abbonamenti per la prossima stagione.
La famosa sostenibilità di cui Vincenzo Grella ha sempre parlato si basa proprio su questo e dopo le spese folli delle prime stagioni, adesso è il momento di attuare questa filosofia.
Sappiamo già che qualcuno starà storcendo il naso, borbottando che non è così, che il Gruppo Pelligra ha basi solide e non farà mancare gli investimenti.
Il Gruppo Pelligra o la Pelligra Holding.
Torniamo alle sfumature: basta leggere, anche da ignoranti, le visure del Catania Fc per capire che il Catania non è di proprietà del Gruppo Pelligra, ma di Rosario Pelligra - persona fisica- con quote minime anche di Vincenzo Grella e Mark Bresciano.
Ecco perché risulta inconducente parlare di budget: questo arriverà dal territorio, dagli introiti e, particolare da non sottovalutare, da quanto si riuscirà a risparmiare sfoltendo l’enorme numero di contratti in essere (basti pensare che il Catania paga ancora Cristiano Lucarelli nonostante quest'ultimo abbia chiesto da tempo la risoluzione anticipata, con inevitabile indennizzo da fine rapporto previsto contrattualmente).
Ma tutto ciò, perché? In base alle informazioni in nostro possesso pare che la famiglia Pelligra, ovvero il gruppo, non abbia più alcuna intenzione di alimentare e rinsaldare le casse rossazzurre.
Punto.
Non è un’accusa, non è una polemica: è un dato di fatto che può essere discusso e giudicato in senso positivo o negativo da chi legge.
Rimane incerto in questo panorama come e dove si inserisca la proposta di offerta (manifestazione di interesse) inoltrata il 13 maggio scorso per l’acquisizione di Torre del Grifo, ancora in attesa di esito da parte della sezione fallimentare del Tribunale di Catania.
In caso positivo, dopo tutti i passaggi previsti dalla legge, Torre del Grifo lo acquisisce il Catania Fc, la Pelligra Italia (che ricordiamo ormai è per il 70% di Gaetano Nicolosi non perché sia stata a questi ceduta ma per scalata azionaria interna), Rosario Pelligra o un’altra società creata ad hoc?
Per fortuna, trattandosi di questioni pubbliche, basterà avere un pizzico di pazienza per scoprirlo.
Nel frattempo, c’è una stagione da mettere in piedi con una dirigenza tutta praticamente nuova.
Daniele Faggiano è stato "scaricato" nella sostanza ma nella forma con la via della risoluzione consensuale e, raccontano gli spifferi che arrivano da Piazza Spedini, sembra senza nemmeno aver parlato con il vicepresidente.
Pastore, dopo i risultati ottenuti nel mercato invernale, è stato promosso o confermato, non è chiaro il punto, a direttore sportivo.
Alessandro Zarbano, già a Catania da qualche mese, ha occupato la casella, apparentemente vuota, di direttore generale.
Ci raccontano, gli esperti del settore, che la sua è per lo più una figura amministrativa che si inserisce poco nelle questioni prettamente sportive che, a questo punto, rimangono totalmente nelle mani di Vincenzo Grella e Ivano Pastore, esattamente come già successo a gennaio quando Faggiano, per motivi di salute, non ha potuto coordinare le operazioni mercato.
Per adesso ci fermiamo qui. Perdonate la prolungata assenza, ma, per scelta editoriale, abbiamo aspettato per raccontarvi qualcosa di concreto.
A noi il grillo non piace…preferiamo la formica.