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Il Catania ha solo cominciato la scalata e nel frattempo c'è un altro arrivo

06-05-2025 06:00

Alessandro Fragalà

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Il Catania ha solo cominciato la scalata e nel frattempo c'è un altro arrivo

I rossazzurri battono il Giugliano e superano il primo turno playoff, domani al Massimino altra gara secca contro il Potenza. Nel frattempo è arrivato Zarbano

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Testa bassa e pedalare. 

 

E’ una frase tipica del ciclismo che, però, negli anni è stata più volte ripresa e utilizzata anche nel mondo del calcio. 

 

Pedalare nel senso di andare avanti, lavorare, provare a convincere e vincere sempre durante le traiettorie infernali di una partita ogni tre giorni per un mese intero, sempre con la consapevolezza che si deve migliorare e che, ancora, non è stato raggiunto nulla se non avere rotto il ghiaccio uscendo vittoriosi dalla trappola emotiva di qualsiasi esordio in un torneo pieno di trabocchetti come i play off di serie C. 

 

Fossimo stati nei panni di Mimmo Toscano al fischio finale della partita vinta dal Catania contro il Giugliano, avremmo usato questa espressione parlando con i giocatori. 

 

Sfruttando ancora l’universo ciclistico, il Catania superando il primo turno ha vinto una tappa, ma ancora, appunto, ne mancano tante. 

 

Superare il turno era doveroso alla vista della spinta emotiva del pubblico amico. 

 

Indispensabile come naturale che fosse. 

 

Non è un successo da celebrare con retorica ma un passaggio obbligato per una squadra che si chiama Catania e che, come detto sempre dalla sua proprietà, nutre grandi ambizioni. 

 

Ecco la testa bassa. 

 

Non è tempo di trionfalismi ridondanti anche perché contro il Giugliano il Catania è riuscito a mostrare le sue due facce attuali: quella splendente che si palesa in avvio con il gol di Inglese; contrapposta a quella remissiva e sbiadita che ha portato all’inevitabile pareggio, seppure momentaneo, del Giugliano. 

 

"Baricentro ancora una volta troppo basso" come ha lucidamente chiosato il mister a fine gara. 

 

Un Catania capace di dominare gli avversari, ma nello stesso tempo anche di subirne il ritorno in modo eccessivamente passivo. 

 

Fortunatamente, però, il Catania è anche rientrato in campo, nel secondo tempo, sospinto da una prodezza di Ierardi che ha preso per mano l’intera squadra irrobustita anche dagli innesti di esperienza di Sturaro e Dalmonte. 

 

Il 3 a 2 finale, arrivato dopo il rigore di Inglese, che ha messo un piccolo brivido negli ultimi minuti di gara, vogliamo prenderlo solo come un modo di gestione del risultato. 

 

Questo in campo, perché nel frattempo in tribuna si notava l’ennesimo arrivo dirigenziale: quello di Alessandro Zarbano, che dovrebbe assumere il ruolo di nuovo direttore generale.

 

L’uomo che, ufficialmente, prenderebbe il posto che era stato occupato da Luca Carra ha visto la gara al Massimino, accompagnato prima della stessa da Pippo Franchina addetto allo Slo e dirigente che quest'anno ha occupato la stanza del Dg che fu di Luca Carra. 

 

La partita, Zarbano, l’ha vista insieme a Vincenzo Grella, mentre Daniele Faggiano si è accomodato altrove. 

 

Il tempo ci dirà se Zarbano riuscirà a ritagliarsi la sua fetta di autonomia con propri uomini di fiducia, rinnovando l'attuale management societario, con spazi autonomi di valutazione e competenza o se verrà risucchiato nel vortice ambientale catanese che, in tanti, ha colpito e affondato. 

 

Vedremo... 

 

Intanto al secondo turno ecco il Potenza e non il Benevento come molti si aspettavano.

 

I campani sono stati umiliati in casa da una Juventus Ng che punta (ci è stato riferito da un dirigente) ad ottenere un risultato importante in questi playoff. 

 

Una mina vagante in più in un percorso in salita che presenta trappole ad ogni gara. 

 

Ma è pur sempre un percorso e piano piano la montagna, migliorandosi e convincendosi che di impossibile ci sono solo le cose che non si sfidano, si può anche scalare.