Un sapore vintage, romantico. Un colore antico che non può non fare pensare ai polverosi campi in terra battuta della provincia. Quelli della gavetta, per calciatori, allenatori e anche per giornalisti.
Ma chissà, forse le nuove generazioni di cronisti non ne hanno mai calcati di questi campi, tanto da non stupirsi a vedere il Cibalino in queste condizioni nell’allenamento del Catania aperto alla stampa, in vista della, difficilissima, trasferta di Benevento.
A quelli con qualche capello bianco in più, invece, il Cibalino in quelle condizioni rimbalza in testa senza mai fermarsi. Ma non tanto perché non possa essere in quelle condizioni, ma perché non è pensabile che una squadra di calcio di Serie C con grandi ambizioni come il Catania possa allenarsi in un terreno di quel genere.
Ma tecnicamente cosa succede?
Il Cibalino è stato traseminato qualche giorno fa. Il problema è che quando si fa un’operazione di questo genere, non si può utilizzare per qualche giorno.
Perchè, dunque, non spostarsi nel campo principale? Perché anche in quello è stata effettuata una nuova semina in vista della prossima gara casalinga con la Juventus. La soluzione migliore era quella di spostarsi in un altro campo, magari in quello già utilizzato dal Catania ad Aci Sant’Antonio. Pare, però, che mister Toscano abbia preferito rimanere in casa dove ha a disposizione palestra e strumenti fisioterapici.
In sostanza quello strano colore giallo dipende da quanto accade alla gramigna durante il periodo invernale.
Un problema che si risolve con la risemina e con il riposo del campo stesso.
Anche per questo è verosimile che nelle prossime settimane il Catania emigri fuori città, opzione più che valida Aci Sant’Antonio, per far rifiorire il terreno del Cibalino.
Per competere seriamente come desiderano i tifosi occorre innestare insieme all'erba da far ricrescere una nuova mentalità e nuovi metodi di gestione del calcio a Catania.
È tutto collegato, non accorgersene resta il limite più grande del nostro ambiente.