Si riparte. Sì ma come?
Il Catania torna in campo nella prima partita del nuovo anno: quella più temuta perché arriva dopo la pausa natalizia che, se pur breve, rappresenta sempre un’incognita; perché arriva con il mercato aperto e perché i rossazzurri andranno a giocare in casa del Benevento capolista. Basterebbe solo questo ad aumentare il coefficiente di difficoltà, ma se a ciò aggiungiamo l’elenco iniziale insieme gli infortuni, allora si, la missione diventa discretamente complicata.
Allo stesso tempo, però, senza timore di contraddirsi, si può ritenere che tutto questo non significhi assolutamente nulla quando si parla di calcio, perché in campo può accadere succedere di tutto.
E’ lecito, pertanto, avere curiosità. Il Catania ha chiuso il 2024 con una vittoria netta e importante dal punto di vista psicologico. Sarà riuscito Toscano a mantenere l’asticella alta anche durante le festività diversamente da quanto avvenne nella passata stagione? E’ una domanda a cui solo il terreno verde potrà rispondere. Di certezze Toscano non ne ha molte, ma una è inconfutabile e condivisibile: “A noi non piace questa classifica”. Lo ha detto in conferenza stampa aggiungendo che “il primo posto non è l’obiettivo di domani”, e che il suo Catania sembra aver “ritrovato sicurezza”.
Il problema, in realtà, è decisamente più ampio. La classifica, nel giorno della seconda partita del girone di ritorno, non può dipendere dal caso. E' frutto del lavoro, degli allenamenti, della concentrazione e del modo di atteggiarsi dei singoli, del gruppo e della società fuori dal campo e di quanto fatto fuori dal campo. Senza paura di apparire ridondanti la classifica a questo punto non è mai casuale ed è il raccolto di quanto seminato. E se è fuor di dubbio che l’esborso economico ( non indifferente) c’è stato, risulta altrettanto vero che il denaro sia stato impiegato male. Ma sono temi che non è il caso di approfondire a poche ore di una partita così delicata. Non fosse altro che per rispetto dei tantissimi catanesi che oggi raggiungeranno con enormi sacrifici ed ogni mezzo Benevento. Cosa niente affatto semplice durante i rigori invernali di gennaio. Quegli stessi tifosi che hanno garantito e che, certamente, garantiranno un potenziale enorme non solo di sostegno, ma anche in termini prettamente economici alla società, come i dati del bilancio confermano.
Torniamo al campo.
Non lo ha ammesso, ma certamente Toscano avrebbe preferito giocare questa partita in un momento diverso della stagione, magari a mercato chiuso e con gli intendimenti realizzati in concreto dal piano dei soliti buoni propositi annunciati dalla proprietà insieme alla società. E questa informazione, al momento, non la possiede nemmeno l’allenatore che ribadendo come “il mercato a campionato in corso sia un problema per tutti”, ha chiarito che le priorità sono rinforzi in porta e in difesa (Di Gennaro ne avrà per un po’ di tempo, dunque serve un centrale) e che i giocatori che non rientrano nel progetto non saranno reintegrati. E in avanti non arriverà nessuno? La domanda nasce spontanea, la risposta dell’allenatore è che “si farà qualcosa solo dinanzi ad opportunità importanti”. Ed è evidente che in questa dichiarazione c'è da leggere tra le righe un riferimento alle limitazioni agli investimenti dovute alle spese irrisolte.
Tornando alle certezze, nel bene e nel male, quelle in mano al tecnico del Catania non sono tantissime, ma nemmeno poche. Tra quelle negative c’è che a Benevento mancheranno certamente Luperini, Sturaro, Bethers e Di Gennaro. Mentre tra le note positive, almeno secondo l’allenatore, c’è l’esordio di Farroni in porta, la crescita di Castellini e la consapevolezza che D’Andrea “possa integrarsi perfettamente con Inglese”.