Una Catania che soffre, si rammarica e, poche ore dopo, un altro Catania che, con gli stessi colori, vince e fa sorridere.
La Catania che vince è targata Meta.
Una Meta che non solo vince, ma stravince la Supercoppa Italia battendo 8 a 2 il Napoli. Nella sfida infinita contro Napoli cominciata nella finale scudetto della passata stagione, i catanesi sfornano una prestazione super davanti al, solito, meraviglioso pubblico ( almeno 2500 persone ) del PalaCatania.
Gli aggettivi superlativi si sprecano per questa squadra. Se è vero che a fine primo tempo i rossazzurri di Juanra erano già avanti 5 a 1.
Troppa Meta, dunque, anche per un Napoli che, comunque, nella classifica ha appena un punto di ritardo dai campioni d’Italia. Ma la meta post-champions (nel senso non più distratta dalla massima competizione europea) è squadra compatta e quadrata. Se a questo si aggiunge un Carmelo Musumeci capitano e trascinatore, autore di una doppietta; un double anche per Dian Luka e Turmena insieme ad un ottimo Bocao. Il dado è tratto e la coppa è vinta.
E’ chiaro che il fattore campo e la possibilità di giocarsi la Supercoppa al PalaCatania, ha dato una marcia in più alla Meta. Ma è verosimile pensare che, al momento, questa squadra avrebbe vinto ovunque, semplicemente perché è la più forte.
Magari in pochi si aspettavano un risultato così roboante con una differenza di 6 reti, ma la Meta è una certezza. Certezza frutto di un’organizzazione societaria, della competenza dei dirigenti e di un tecnico, Juanra, che ha saputo esaltare le qualità di un gruppo, già di per se importante, facendolo rendere oltre le proprie potenzialità. Tutto questo agevolato da qualche giocatore di livello internazionale.
Ed è così che dopo lo scudetto arriva anche il secondo trofeo della storia della Meta e del calcio a 5 catanese.
E se il calcio a 11 fa soffrire i tifosi etnei, la Meta li fa sorridere.