
Una rete di valori, più che di gioco. Il Liceo Ginnasio Statale “M. Cutelli e C. Salanitro” ha ospitato nella sua palestra una finale di pallavolo che è andata ben oltre la competizione. È stato il Liceo Scientifico “Giovan Battista Vaccarini” ad aggiudicarsi il Trofeo “Sport e Legalità”, al termine di una partita tirata fino all’ultimo set, combattuta con il cuore e la consapevolezza di giocare per un messaggio più grande.
OLTRE IL RISULTATO, UN ESEMPIO. Nata dalla collaborazione tra il liceo classico catanese e l’Ordine dei Magistrati, l’iniziativa ha voluto ricordare Giovanni Falcone e tutte le vittime della mafia, scegliendo lo sport come strumento di educazione alla legalità.
«Dallo sport si impara a vivere – ha commentato la dirigente scolastica Elisa Colella – e la scuola ha il dovere morale di promuoverlo come mezzo per sviluppare competenze, valori condivisi e rispetto delle regole».
IN CAMPO PER LA MEMORIA. Sotto gli occhi attenti del presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati di Catania, Ottavio Grasso, che ha anche premiato i capitani delle due squadre dopo aver scambiato qualche palleggio, gli studenti hanno messo in campo grinta e spirito di squadra.
«La rete che divide il campo non deve dividere la società – ha detto Grasso – lo sport insegna a competere rispettando le regole, e questo è il primo passo per vivere insieme in modo civile».
SPORT COME SCELTA DI CAMPO. In una giornata segnata dal ricordo del 23 maggio, data dell’attentato di Capaci, il Trofeo “Sport e Legalità” ha rappresentato una testimonianza collettiva.
Ogni punto, ogni azione, ogni gesto sportivo ha incarnato un’idea chiara: la legalità si costruisce a partire dal quotidiano, anche con un pallone tra le mani. E chi c’era, lo porterà con sé ben oltre il fischio finale.